domenica 1 febbraio 2015

Breve biografia di Sergio Mattarella

Mattarella, presidente, grande consenso


Nasce a Palermo il 23 luglio 1941, per fargli emettere il primo vagito le ostetriche sono costrette a percuoterlo a turno selvaggiamente.

All'età di 8 anni sfida le statue di piazza Politeama a chi ride per primo.
All'età di 13 anni le ha sconfitte tutte.

Studente brillante e intelligente, fatica a vedere riconosciuti i suoi meriti a causa dell'eccessiva riservatezza nel rispondere alle domande durante le interrogazioni e per la scarna laconicità dei suoi temi: si dice che dalle elementari all'università abbia usato una sola biro e un solo quaderno.

Consegue la laurea in giurisprudenza con una tesi su “La funzione dell'indirizzo in politica” risolta con un brillante “serve ad intestare le buste”.

Entra in politica nella Democrazia Cristiana dove contesta la linea forlaniana del “parlare tanto per non dire niente” parlando per niente per dire meno ancora.

Eletto deputato per la prima volta nel 1983 pur tenendo un unico comizio impreziosito da un appassionante discorso del quale riportiamo il testo integrale: “Buongiorno, votate per me, arrivederci.”

Nel '87 è ministro dei Rapporti con il Parlamento del governo Goria, che notoriamente col parlamento non aveva alcun rapporto.

Nel '89 è ministro della Pubblica Istruzione in uno degli innumerevoli governi Andreotti, si dimette per protesta contro la legge Mammì sostenendo che: “In tv si parla troppo”.

Nel '93 è l'estensore della legge elettorale che passerà alla storia col nome di “Mattarellum”; il testo originale, poi pesantemente emendato nei due rami del parlamento, era costituito da un solo articolo che recitave: “Chi vince prende tutto”.

Più volte ministro e parlamentare nei successivi governi ricopre anche l'incarico di Ministro della Difesa che gli vale grande notorietà per l'abolizione della leva obbligatoria, con la motivazione: “Le burbe parlano troppo.”

La sua parabola politica lo porta sempre più vicino al centrosinistra, tanto che sarà tra gli estensori del manifesto fondativo del Partito Democratico: al suo contributo personale si devono quasi tutti gli spazi tra una parola e l'altra.

Nel 2009 viene eletto alla Corte Costituzionale dove si distingue per la dotta ed eloquente estensione delle sentenze: “Perché sì.”

Eletto Presidente della Repubblica non dorme più per la preoccupazione di dover fare 7 discorsi di fine anno per i prossimi 7 anni.


La sua elezione è stata grandemente contestata dai grillini che la considerano un grave attacco alla libertà di espressione, per evidenti motivi.

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